Citazioni, aforismi, e frasi sulla libertà in amore
“Al cuore non si comanda”, recita un antico detto e, per quanto tutti siamo consapevoli di quanto ciò sia vero, la libertà in amore non è ancora pienamente accettata, proprio come non lo era in passato.
Un tempo ad ostacolare la libertà in amore erano convenzioni sociali, appartenenza a determinati ceti, una mentalità legata a vecchi precetti morali e determinati contesti socio-culturali.
Per quanto possa sembrare anacronistico, molti di questi dettami sono in voga ancora oggi. Magari questioni come la differenza tra “classi sociali” ricorrono molto meno spesso, rispetto al tempo dei nostri nonni o dei nostri bisnonni, ma siamo ancora lontani dal poter affermare che nella società attuale tutti godano della piena libertà d’amare.
Quelle che seguono sono le più belle frasi sulla libertà in amore. Prosegui la lettura per trovare altri spunti di riflessione su questo argomento.
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” (Simone Weil)
La totale libertà in amore è già socialmente accettata in molti Paesi che solitamente definiamo più avanzati. Lo stesso non si può dire dell’Italia, ancora condizionata, inutile negarlo, da alcune convinzioni di retaggio cattolico-paternalistico.
È proprio a causa di queste convinzioni che non solo vengono accettati con più fatica amori che si distaccano dal modello tradizionale (amore tra persone dello stesso sesso, amore tra persone di etnie o culture diverse o, addirittura, amore non vincolato dal matrimonio) ma che costituiscono il terreno fertile per alcuni pregiudizi ancora in voga, come quelli che considerano la stessa identica libertà in amore degli uomini e delle donne in modo sostanzialmente differente e quest’ultima, la donna, in una condizione subordinata al primo.
Ecco, allora, che tali pregiudizi giungono a irrompere direttamente nella vita privata e nella sfera più intima delle persone, pretendendo di decretare per gli altri chi si debba amare e chi no e come gestire le proprie relazioni sentimentali.
Lungi da quello che è il loro intento – ossia preservare dei principi “morali” (sempre secondo i canoni stabiliti da quel retaggio culturale ormai vetusto e decisamente fuori tempo) – tali pregiudizi non fanno altro che danneggiare quella stessa società che si credeva di proteggere.
Additando come immorale, deviato o insano un rapporto omosessuale, tutti gli omosessuali saranno visti, da quelle persone, incapaci di svincolarsi da quei precetti, come deviati e insani. Tutto questo non fa altro che alimentare l’omofobia e portare a episodi di cronaca come quelli di cui siamo stati testimoni negli ultimi anni.
Ancora, demonizzando il divorzio, additando una donna che vive la propria libertà sessuale così come farebbe il suo corrispettivo maschile, il classico e ben più tollerato “don giovanni”, s’inneggia ancora alla figura della donna pudica e modesta, il famoso angelo del focolare tutto casa e chiesa, che così tanto le mentalità più bigotte amano. Ciò è quanto più lontano ci possa essere da quella figura di donna emancipata, libera e autodeterminata per la quale per così tanto tempo le femministe di prima generazione hanno lottato.
Ecco allora che alcuni uomini di strette vedute considereranno la propria donna come un oggetto sul quale esercitare ogni sorta di diritto, compreso quello di possesso. Ancora una volta, troviamo numerosi esempi delle probabili conseguenze nei fatti di cronaca.
Questo non vuol dire che promuovendo la piena libertà in amore gli episodi che qui abbiamo denunciato scomparirebbero all’istante, ma restano pochi dubbi sul fatto che questi potrebbero risultare considerevolmente ridotti rispetto a quanto accada oggi.
